Il provvedimento di revoca dell'autorizzazione regionale per l'esercizio di un'agenzia di viaggi è legittimo qualora l'amministrazione accerti, anche a seguito di sopralluoghi e verifiche ispettive, l'inesistenza della sede operativa autorizzata, in quanto la disponibilità di una sede fisica costituisce un requisito essenziale per l'esercizio dell'attività di agenzia di viaggi, desumibile dalla normativa di settore, anche anteriore alla legge quadro per il turismo n. 217/1983. L'avvio del procedimento di revoca, con la comunicazione all'interessato dei motivi e del responsabile del procedimento, soddisfa il necessario contraddittorio, mentre il mancato rispetto del termine ordinatorio di 90 giorni previsto dalla normativa regionale non determina l'illegittimità del provvedimento finale, in assenza di una specifica previsione di perentorietà. Pertanto, il provvedimento di revoca dell'autorizzazione, adottato all'esito di accertamenti sulla concreta inesistenza della sede autorizzata, è legittimo e non determina alcun diritto al risarcimento del danno in capo al titolare dell'autorizzazione revocata, in quanto la revoca trova fondamento nell'assenza del requisito essenziale per l'esercizio dell'attività.