Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10266 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:10266SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo è dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora l'amministrazione resistente abbia successivamente revocato l'atto impugnato e adottato un nuovo provvedimento in linea con le tesi difensive del ricorrente. In tale ipotesi, il giudice amministrativo condanna l'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente, in considerazione dell'accoglimento sostanziale delle sue ragioni. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse del ricorrente a seguito di un mutamento della situazione di fatto o di diritto determina l'improcedibilità del ricorso, pur essendo il ricorrente sostanzialmente vittorioso nel merito della controversia. In tali casi, il giudice, pur dichiarando l'improcedibilità del ricorso, condanna l'amministrazione alle spese di giudizio, in ragione dell'accoglimento delle tesi difensive del ricorrente da parte dell'amministrazione stessa nel corso del giudizio. Tale principio si fonda sulla necessità di tutelare la posizione del ricorrente che, pur avendo ragione nel merito, vede venire meno l'interesse all'annullamento dell'atto impugnato per fatti sopravvenuti. La condanna alle spese rappresenta pertanto una forma di ristoro per il ricorrente che, pur avendo ottenuto un risultato favorevole, non può conseguire l'annullamento dell'atto impugnato. La massima si applica in tutti i casi in cui il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, a seguito di un mutamento della situazione di fatto o di diritto intervenuto nel corso del giudizio, pur essendo le ragioni del ricorrente accolte dall'amministrazione resistente. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, pur dichiarando l'improcedibilità del ricorso, condanna l'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente.

Sentenza completa

N. 01086/2014
REG.RIC.

N. 10266/2014 REG.PROV.COLL.

N. 01086/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1086 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Associazione L'Impronta Onlus, rappresentata e difesa dagli avv. Giampiero Amorelli, Dorodea Ciano, Silvio Agresti, con domicilio eletto presso lo Studio Legale Amorelli Ciano in Roma, via Guglielmo Pepe, 37;

contro

Roma Capitale, rappresentata e difesa per legge dall'avv. Antonio Ciavarella, domiciliata in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

- della nota direttoriale di Roma Capitale in data 27.11.2013, prot. QL77074, "avviso pubblico per il reperimento di manifestazioni di interesse ai fini della pa…

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