Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15109 del 27 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15109PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere si distingue dal semplice concorso di persone nel reato continuato per la presenza di un vincolo associativo tendenzialmente stabile o permanente tra tre o più persone, volto alla commissione di un numero indeterminato di delitti, accompagnato dalla predisposizione di una minima organizzazione strutturale e dalla consapevolezza degli associati di far parte del sodalizio e di contribuire con la propria condotta all'attuazione del comune programma delinquenziale. Pertanto, la sussistenza del reato associativo può essere desunta dalla reiterata consumazione di molteplici reati-fine, sintomatici di tale vincolo, anche in assenza di una formale struttura organizzativa, purché emerga la condivisione delle finalità e dell'attività svolta da parte dei singoli partecipi. Viceversa, nel concorso di persone nel reato continuato, l'accordo criminoso è meramente occasionale e limitato alla commissione di più reati determinati, ispirati da un unico disegno. Inoltre, l'immutazione del fatto contestato, in violazione del principio di necessaria correlazione tra accusa e sentenza, si verifica quando tra i due episodi ricorra un rapporto di eterogeneità o incompatibilità sostanziale, tale da realizzare una vera e propria trasformazione, sostituzione o variazione dei contenuti essenziali dell'addebito, senza che l'imputato abbia avuto effettiva possibilità di difesa. Pertanto, la condanna per il reato di ricettazione, in luogo di quello originariamente contestato di associazione a delinquere, integra una radicale trasformazione dei contenuti essenziali dell'addebito, non potendosi considerare come uno dei possibili epiloghi decisori del giudizio secondo uno sviluppo interpretativo assolutamente prevedibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
udito il Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Fodaroni Giuseppina la quale ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi di (OMISSIS) e (OMISSIS) e annullarsi senza rinvio le sentenze di primo e secondo grado per (OMISSIS) con trasmissione degli atti al Pubblico Ministero.
udito il difensore…

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