Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48006 del 23 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:48006PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare le prove testimoniali, gode di ampio potere discrezionale nella ricostruzione dei fatti e nell'apprezzamento della credibilità dei testi, purché la motivazione sia logica, esaustiva e immune da vizi di manifesta illogicità o contraddittorietà. Pertanto, la Corte di Cassazione, nell'esercizio del sindacato di legittimità, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se non in presenza di un vizio della motivazione così evidente da risultare percepibile ictu oculi. In particolare, eventuali incertezze, contraddizioni o anomalie emerse dalle dichiarazioni testimoniali, nonché l'esistenza di animosità tra le parti, possono legittimamente condurre il giudice di merito a ritenere non raggiunta la prova della responsabilità penale dell'imputato, senza che ciò integri un vizio della motivazione censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 23/04/2008 GIUDICE DI PACE di THIENE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PALLA STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito, per la parte civile, l'avv. Glucci A.;

udito il difensore avv. Dalla V…

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