Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42064 del 14 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:42064PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condotta ingiuriosa del superiore gerarchico nei confronti del sottoposto, anche se motivata dalla critica di un comportamento ritenuto censurabile, non è scriminata dalla posizione di superiorità, qualora le espressioni utilizzate, anziché individuare gli aspetti censurabili del comportamento stesso, integrino disprezzo per la persona del sottoposto o gli attribuiscano intenzioni o qualità negative e spregevoli. In tali casi, le frasi offensive, pur dirette alla condotta e non direttamente alla persona, hanno comunque potenzialità ingiuriosa e integrano il reato di ingiuria, non potendosi ritenere legittime in ragione del rapporto gerarchico o del contesto lavorativo. Il giudizio sulla rilevanza offensiva delle espressioni utilizzate deve essere effettuato tenendo conto del criterio della media convenzionale, in relazione alle personalità dell'offeso e dell'offensore, nonché al contesto in cui le frasi sono state pronunciate e alla coscienza sociale, senza che assumano rilievo scriminante la familiarità del linguaggio o la tolleranza di un ambiente lavorativo caratterizzato da tensioni e volgarità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. AN., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/03/2006 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per l'inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Pe. An. ricorre per cassazione contro la s…

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