Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22455 del 7 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:22455PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può legittimamente fondare il proprio apprezzamento sull'insieme degli elementi probatori acquisiti, ivi comprese le dichiarazioni dei correi, purché siano adeguatamente riscontrate da altri elementi di prova individualizzanti. Inoltre, il pericolo di reiterazione di reati e di inquinamento probatorio, che giustificano l'adozione della misura cautelare più grave, devono essere valutati in concreto, tenendo conto della gravità dei fatti, della pericolosità del soggetto e dei suoi comportamenti, senza che sia necessario il ricorso a criteri generici o automatici. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere logica e conforme ai canoni legali, senza che il giudice di legittimità possa sindacare la valutazione nel merito degli elementi probatori, riservata al giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesco - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. PI., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/01/2007 TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMBROSIO ANNAMARIA;

sentite le richieste del Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

1.1. Con ordinanza in data 29-1-2007, il Tribunale di L'Aquila, in sede di riesame, confermava la misura custodiale in data 15-1-2007 e…

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