Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36123 del 21 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36123PEN

Massima

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Il reato di rapina si configura quando la condotta violenta dell'agente si dirige immediatamente verso la vittima, al fine di vincerne la resistenza e impossessarsi del bene, integrando così la tutela dei beni giuridici dell'inviolabilità del patrimonio e della sicurezza e libertà della persona. Il movente soggettivo dell'agente, quale la vendetta personale, è irrilevante ai fini della configurazione del dolo specifico di procurarsi un ingiusto profitto, che caratterizza il delitto di rapina. Pertanto, la qualificazione giuridica del fatto come rapina e non come furto con strappo è corretta laddove la violenza si sia rivolta direttamente alla persona, superandone la resistenza, e non si sia limitata al mero distacco del bene dalla sfera di custodia della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/10/2016 della CORTE APPELLO di CAGLIARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere STEFANO FILIPPINI
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. GAETA Pietro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza in data 12.10.2016 la Corte di appello di Cagliari confermava la sentenza del giudice d…

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