Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18289 del 10 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:18289PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena per il reato continuato, deve prima individuare la pena base per il reato più grave, tenendo conto delle circostanze inerenti a ciascuna fattispecie, e successivamente applicare l'aumento previsto dall'art. 81 c.p. per la continuazione; solo dopo aver determinato la pena così aumentata, il giudice può procedere all'applicazione di eventuali circostanze attenuanti. L'inversione di tale procedimento, applicando prima l'aumento per la continuazione e solo successivamente la diminuzione per le attenuanti generiche, integra un errore di diritto che comporta l'annullamento della sentenza con rinvio per la corretta determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BRESCIA;

nei confronti di:

1) (OMESSO) N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 29/2010 GIP TRIBUNALE di BERGAMO, del 06/05/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LAURENZA NUZZO;

udito il P.G. in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'an…

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