Il condono edilizio di opere abusive realizzate in aree sottoposte a vincoli paesaggistici e ambientali è ammesso solo per interventi minori di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, senza la creazione di nuovi volumi, previa acquisizione del parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. L'ampliamento di un immobile esistente, anche se di modesta entità, rientra nella categoria degli "abusi maggiori" non suscettibili di sanatoria, a prescindere dalla conformità urbanistica e dalla non inedificabilità assoluta dell'area. La tolleranza del 2% delle misure programmate, prevista dalla legge, va calcolata sulla consistenza della singola unità immobiliare e non sull'intero edificio o complesso immobiliare. Le norme che escludono dalla sanatoria le opere abusive realizzate in aree vincolate non violano il diritto di proprietà né i principi di proporzionalità e sussidiarietà del diritto dell'Unione Europea, essendo poste a tutela di valori primari costituzionalmente garantiti, quali il paesaggio e il patrimonio storico-artistico.