Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando l'agente, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo con un'organizzazione criminale di tipo mafioso e della conseguente capacità di condizionamento della volontà della vittima, compie atti idonei e diretti in modo non equivoco a procurare a sé o all'organizzazione un ingiusto profitto, anche se l'azione delittuosa non viene portata a compimento per cause indipendenti dalla propria volontà. L'aggravante dell'agevolazione di un'associazione mafiosa sussiste anche quando l'agente, pur non facendo parte formalmente dell'organizzazione, agisce comunque nell'interesse della stessa e con modalità tipiche del metodo mafioso, tali da dimostrare il suo inserimento nel contesto criminale. La valutazione della gravità del fatto e della pena da irrogare deve tenere conto di tali elementi, oltre che degli altri criteri di cui all'art. 133 c.p., senza che ciò comporti vizi di motivazione della sentenza.