Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46484 del 10 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:46484PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati di falso e truffa, pur non rivestendo il ruolo di promotore o organizzatore, è comunque punibile ai sensi dell'art. 416 c.p. anche quando il contributo del singolo partecipante si sia limitato a forme di mera agevolazione, come la vigilanza e il fornire consigli, purché tale contributo sia comunque idoneo a rafforzare il vincolo associativo e la realizzazione dei programmi criminosi. Ai fini della configurabilità del reato di associazione per delinquere, non è necessario che il singolo partecipi attivamente a tutti i reati-scopo dell'associazione, essendo sufficiente che egli abbia consapevolmente aderito al programma criminoso comune, mettendo a disposizione dell'associazione il proprio contributo, anche se limitato. La responsabilità del partecipante sussiste anche qualora il suo apporto non sia stato determinante per la realizzazione dei singoli reati-fine, essendo invece rilevante il suo contributo al rafforzamento del vincolo associativo. La condanna per il reato di cui all'art. 416 c.p. non richiede pertanto che il partecipante abbia svolto un ruolo di particolare rilievo all'interno dell'associazione, essendo sufficiente il suo contributo, anche modesto, purché idoneo a consolidare il sodalizio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/11/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANZO ANGELO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ROSSI AGNELLO, ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 273/2013, il Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Busto Arsizio ha …

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