Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18304 del 26 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18304PEN

Massima

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La condotta di partecipazione all'associazione di tipo mafioso, pur essendo a forma libera, deve concretizzarsi in contributi dinamici e funzionali al mantenimento e al rafforzamento del sodalizio, idonei ad accrescerne la forza di intimidazione e la condizione di assoggettamento e di omertà del territorio di riferimento, anche senza la necessità di una formale attribuzione di ruoli. L'esistenza dell'associazione mafiosa può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali il controllo del territorio, la capacità di intimidazione derivante dal vincolo associativo, la diffusa condizione di assoggettamento ed omertà, la presenza di una organizzazione caratterizzata dalla ripartizione dei ruoli e dalla rigida gerarchia interna, nonché dalla sistematica commissione di reati rientranti nel programma criminoso tipico delle consorterie di stampo mafioso. Tali elementi, unitamente alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e ai riscontri offerti dalle attività di intercettazione, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione della misura cautelare, senza che sia necessaria la concreta realizzazione degli obiettivi criminali. La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, prevista per il delitto di associazione mafiosa, può essere superata solo in presenza di elementi che dimostrino l'insussistenza di tali esigenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro in data 1516/06/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), il quale ha insistito nel ricorso, chiedendone l'accoglimento.

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