Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3556 del 23 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3556PEN

Massima

Il reato di minaccia si configura quando il male prospettato dall'agente è idoneo a incutere timore nel soggetto passivo, menomandone la sfera della libertà morale, a prescindere dall'effettiva lesione del bene tutelato. L'imputabilità dell'agente non viene esclusa dalla mera reazione sproporzionata in uno stato di nervosismo, se il suo comportamento non è tale da far dubitare della sua integrità mentale. Il giudice di merito può legittimamente rigettare la richiesta di riapertura dell'istruttoria dibattimentale per perizia psichiatrica, ove ritenga congrua e logica la motivazione sulla capacità di intendere e di volere dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. PI. CO., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 08/01/2007 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. SALZANO Francesco (rigetto del ricorso).

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza dell'8.1.2007 la corte d'appello di …

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