Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26865 del 25 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26865PEN

Massima

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Il sorvegliato speciale con obbligo o divieto di soggiorno che violi anche solo una delle prescrizioni inerenti alla misura di prevenzione, senza necessità di inosservare l'obbligo di soggiorno, commette il delitto previsto dall'art. 9, comma 2, della legge n. 1423 del 1956, come modificato dal d.l. n. 144 del 2005, convertito in l. n. 155 del 2005, e non la contravvenzione di cui al comma 1 del medesimo articolo, relativa alla violazione dei soli obblighi connessi alla sorveglianza speciale "semplice". Il criterio distintivo tra delitto e contravvenzione, a seguito della riforma del 2005, non si fonda più sulla condotta (violazione degli obblighi o delle prescrizioni), ma sulla qualifica soggettiva dell'agente, di talché il sorvegliato con obbligo o divieto di soggiorno commette sempre il delitto, sia che violi l'obbligo, sia che violi una semplice prescrizione inerente alla misura. Tale interpretazione, ritenuta costituzionalmente orientata, privilegia i principi di tipicità e offensività rispetto a una lettura incentrata sulle connotazioni personalistiche del soggetto agente, in linea con la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 573/2013 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di SASSARI, del 05/03/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NOVIK ADET TONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GAETA Pietro, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza pronunciata il 5 marzo 2014 la Corte di appello di …

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