La recidiva, quale circostanza aggravante, può essere applicata esclusivamente nei casi di successive condanne per delitti non colposi, essendo stata espunta dal sistema penale la possibilità di aumentare la pena per i reati contravvenzionali e per i delitti colposi. Pertanto, la contestazione della recidiva e il conseguente aumento di pena sono illegittimi quando il reato precedente sia di natura contravvenzionale, in quanto la nuova disciplina di cui all'art. 99, comma 1, c.p., introdotta dalla legge n. 251 del 2005 (c.d. "Legge ex Cirielli"), ha limitato l'applicazione della recidiva ai soli casi di successive condanne per delitti non colposi. Tale norma, di natura sostanziale, trova immediata applicazione anche per i reati commessi anteriormente alla sua entrata in vigore, comportando l'annullamento della sentenza di condanna limitatamente alla parte relativa alla contestazione della recidiva e al conseguente trattamento sanzionatorio.