Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6379 del 13 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:6379PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando dei poteri e dei mezzi a sua disposizione per ragione del suo ufficio o servizio, si appropri di denaro o altra cosa mobile altrui, commette il reato di peculato di cui all'art. 314 c.p., a prescindere dalla natura pubblica o privata del soggetto passivo della condotta appropriativa. Ciò in quanto il possesso qualificato dalla ragione dell'ufficio o del servizio, che integra l'elemento costitutivo del peculato, non si limita alla competenza funzionale specifica del soggetto agente, ma ricomprende anche il possesso che si basi su un rapporto che consenta a quest'ultimo di inserirsi di fatto nel maneggio o nella disponibilità della cosa o del denaro altrui, rinvenendo nella pubblica funzione o nel servizio anche la mera occasione per un tale comportamento. Pertanto, il peculato sussiste anche quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio si appropri di denaro appartenente a un privato utente, purché tale denaro sia nella sua materiale disponibilità per ragione del suo ufficio o servizio, a nulla rilevando che il soggetto passivo non sia la pubblica amministrazione. La distinzione tra peculato e truffa aggravata ai sensi dell'art. 61 n. 9 c.p. va individuata con riferimento alle modalità del possesso del denaro o della cosa mobile altrui oggetto di appropriazione, ricorrendo la prima figura quando il soggetto agente se ne appropri avendone già il possesso o comunque la disponibilità per ragione del suo ufficio o servizio, e ravvisandosi invece la seconda ipotesi quando il soggetto attivo, non avendo tale possesso, se lo procuri fraudolentemente, facendo ricorso ad artifici o raggiri per appropriarsi del bene.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 984/2014 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 21/10/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI GIOVANNI LOMBARDO;

sentite le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio per il rigetto.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. (OMISSIS) (indagata per il reato di concorso in peculato) ricorre per cassazione - a mezzo del suo difensore - avverso l'ordinanza del Tribunale di Lecce del 21.10.2014, ch…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.