Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36403 del 26 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:36403PEN

Massima

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Il reato di associazione mafiosa è configurabile anche in assenza di atti di violenza o minaccia esplicita, quando il sodalizio criminoso sia in grado di sfruttare la propria radicata capacità di intimidazione e di controllo del territorio per conseguire profitti illeciti, come nel caso di estorsioni realizzate attraverso il mero richiamo all'appartenenza all'organizzazione criminale, senza necessità di prospettare conseguenze negative in caso di mancato pagamento. La partecipazione al sodalizio mafioso può essere desunta dal contributo fornito dall'indagato per il perseguimento dei fini dell'associazione, anche attraverso compiti di collegamento e di aggiornamento tra i vertici detenuti e gli altri affiliati, nonché dal suo coinvolgimento diretto nella commissione dei reati-fine, come le estorsioni, realizzate sfruttando la forza di intimidazione promanante dal vincolo associativo. Le intercettazioni di conversazioni, anche tra terzi, possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell'indagato, senza necessità di ulteriori riscontri, purché il loro contenuto sia valutato dal giudice secondo criteri di linearità logica, alla luce delle massime di esperienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/02/2022 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO ALIFFI;
sentite le conclusioni del PG OLGA MIGNOLO che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
uditi i difensori, avvocato (OMISSIS) che hanno chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Lecce, adito ex articolo 309 c.p.p., ha confermato l'ordinanza con cui il G.…

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