La revoca della patente di guida può essere legittimamente disposta dall'Amministrazione competente a seguito dell'esito negativo dell'esame di revisione sostenuto dal titolare, qualora questi abbia accumulato un numero di punti inferiore a quello minimo previsto dalla legge per il mantenimento della patente. L'Amministrazione è tenuta a revocare la patente in tali ipotesi, non potendo esercitare alcuna discrezionalità in merito. Tuttavia, il provvedimento di revisione della patente può essere impugnato entro il termine di decadenza previsto dalla legge, decorso il quale il relativo vizio non può più essere fatto valere in sede giurisdizionale. Pertanto, l'illegittimità del provvedimento di revisione, qualora non tempestivamente impugnato, non può inficiare la legittimità del successivo provvedimento di revoca, che costituisce un atto dovuto per l'Amministrazione a fronte dell'esito negativo dell'esame di revisione. La mancata ricezione delle comunicazioni relative alle decurtazioni di punteggio, dovuta a errori nell'aggiornamento dell'anagrafe degli abilitati alla guida, non incide sulla legittimità del provvedimento di revisione, in quanto l'interessato è comunque tenuto a monitorare autonomamente il proprio punteggio patente e a provvedere tempestivamente al recupero dei punti, al fine di evitare l'azzeramento del punteggio e la conseguente revisione.