Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13988 del 7 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13988PEN

Massima

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L'aggravante della premeditazione richiede la compresenza di due elementi: uno psicologico, consistente in una risoluzione criminosa ferma e irrevocabile, e uno cronologico, rappresentato da un intervallo di tempo apprezzabile tra l'insorgere del proposito e la sua attuazione, tale da consentire all'agente una riflessione sulla decisione presa e il prevalere dei motivi inibitori su quelli a delinquere. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tali elementi, gode di un ampio margine di discrezionalità, che si sottrae al sindacato di legittimità salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione. Inoltre, la responsabilità dell'imputato per un reato non oggetto di impugnazione è coperta dal giudicato e non può essere riesaminata in sede di legittimità, neppure ai fini della determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale della Corte di Appello di Napoli;

nei confronti di:

Ba. Io. Oc. n. il (OMESSO);

avverso la sentenza 12 febbraio 2010 - Corte di Assise di Appello di Napoli;

sentita la relazione svolta dal Consigliere dott. ((omissis));

udite le conclusioni del rappresentante del Pubblico Ministero, in persona del Dr. ((omissis)), Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione, che ha chiesto l'an…

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