Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15508 del 28 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15508PEN

Massima

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Il custode giudiziario che sottrae i beni mobili sottoposti a sequestro esecutivo, al fine di favorirne il proprietario debitore esecutato, commette il reato di cui all'art. 388, comma 4, c.p. (sottrazione di cose sottoposte a sequestro). Tale condotta è punibile anche quando la sottrazione sia accertata in seguito a un successivo accesso dell'ufficiale giudiziario incaricato dell'asporto, purché la querela sia presentata entro i termini di legge. La descrizione puntuale e individualizzante dei beni pignorati nel verbale di pignoramento rende manifesta la mancata corrispondenza tra i beni sottoposti a vincolo esecutivo e quelli effettivamente reperiti in sede di accesso, integrando così gli estremi del reato contestato. La Corte di Cassazione, nel confermare la sentenza di condanna, rigetta il ricorso ritenendo infondate le censure relative al travisamento della prova testimoniale e della descrizione dei beni nel verbale di pignoramento, nonché la dedotta improcedibilità del reato per difetto di tempestiva querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 5249/15 pronunciata dalla Corte di appello di Milano il 3/7/2015;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Stefano Mogini;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Lori Perla, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito in difesa della ricorrente l'Avvocato (OMISSIS),…

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