Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33262 del 7 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:33262PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione di identità personale di cui all'art. 495 c.p. si configura quando l'imputato, privo di documenti di identificazione, fornisce ai pubblici ufficiali, nel corso di un controllo, false dichiarazioni sulla propria identità, in assenza di altri mezzi di identificazione, in quanto tali dichiarazioni rivestono carattere di attestazione preordinata a garantire al pubblico ufficiale le proprie qualità personali, e, ove mendaci, integrano la falsa attestazione che costituisce l'elemento distintivo del reato, a differenza del reato di false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri di cui all'art. 496 c.p. Il disvalore penale è incentrato sulla condotta di "attestazione falsa", sicché, nonostante l'eliminazione del riferimento all'atto pubblico, l'art. 495 c.p. incrimina tuttora il soggetto che renda false dichiarazioni "attestanti", ovvero tese a garantire, il proprio stato od altre qualità della propria od altrui persona, destinate ad essere riprodotte in un atto fidefaciente idoneo a documentarle. La giurisprudenza di legittimità è consolidata nel ritenere che la condotta descritta integri il reato di cui all'art. 495 c.p. e non quello di cui all'art. 496 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/07/2015 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/03/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCOTTI UMBERTO LUIGI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Brescia con sent…

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