Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti di riorganizzazione degli uffici e dei servizi del Comune di Napoli, afferma il principio secondo cui il venir meno dell'interesse della parte ricorrente a ottenere una pronuncia di merito determina l'improcedibilità del ricorso stesso. Tale principio si fonda sulla considerazione che il processo amministrativo, essendo volto alla tutela di situazioni giuridiche soggettive, presuppone la permanenza dell'interesse del ricorrente per tutta la durata del giudizio. Pertanto, il sopravvenuto difetto di interesse, dovuto a circostanze sopravvenute o comunque non imputabili alla parte, comporta l'impossibilità di pronunciare una decisione di merito, in quanto verrebbe meno il presupposto stesso dell'azione. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza entrare nel merito della controversia. La compensazione delle spese processuali, inoltre, rappresenta un corollario di tale principio, in quanto consente di ripartire equamente gli oneri del giudizio tra le parti, in considerazione della peculiarità della fattispecie e della natura della controversia.