Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16863 del 17 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16863PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti si configura quando un gruppo di persone si aggregano consapevolmente per il compimento di una serie indeterminata di reati in materia di stupefacenti, organizzando sia i beni economici per il perseguimento del fine illecito comune, sia le attività personali, con la distinzione di ruoli e l'apporto individuale, apprezzabile e non episodico, di ciascun partecipe. Ciò si desume dalla comprovata esistenza di un programma criminoso stabile, caratterizzato dalla reiterazione delle condotte di approvvigionamento e spaccio, dalla suddivisione dei compiti tra i membri del sodalizio e dalla prosecuzione dell'attività illecita anche dopo l'arresto di alcuni di essi, con l'adozione di accorgimenti volti a evitare l'interruzione del traffico. La responsabilità penale per il reato associativo non è esclusa dalla mera circostanza che taluni dei partecipi abbiano agito senza la consapevolezza di voler costituire un'associazione criminale, né dalla presenza di contrasti o crisi all'interno del gruppo, ove emerga comunque la disponibilità di alcuni membri a reinvestire i proventi dell'attività illecita per assicurarne la prosecuzione. Analogamente, la responsabilità per i reati fine di spaccio è configurabile anche in assenza di una prova diretta della cessione di stupefacenti, quando risulti provato il ruolo attivo dell'imputato nell'ambito del sodalizio, le sue condotte finalizzate all'approvvigionamento e alla distribuzione della droga, nonché la sua disponibilità di quantitativi di sostanza stupefacente. Il riconoscimento delle attenuanti generiche può essere legittimamente negato in ragione della gravità dei fatti, desunta dal loro inserimento nel contesto di un'associazione per delinquere, e dell'atteggiamento dell'imputato volto a garantire la prosecuzione dell'attività illecita anche dopo il proprio arresto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. TRONCI Andr - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nata l'(OMISSIS);
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/02/2018 della CORTE d'APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso,
sentita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Andrea Tronci;
sentito il P.M., in persona del Sost. Proc. Gen., Dott. De Masellis Mariella, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' dei rico…

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