Consiglio di Stato sentenza n. 1584 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:1584SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, in particolare quando l'abuso edilizio insiste in area paesaggisticamente tutelata, è un atto vincolato che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né una comparazione di questo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, né una motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione. Ciò in quanto non può ammettersi l'esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo non può giammai legittimare. L'eventuale compromissione della stabilità del manufatto oggetto delle opere abusive per effetto dell'esecuzione dell'ordinanza di demolizione potrà essere scrutinata in sede esecutiva, mentre la sanzione della demolizione, ai sensi dell'art. 31 d.P.R.380/2001, in relazione all'abuso edilizio contestato, è atto dovuto. L'omessa o imprecisa indicazione dell'area di sedime e di quella necessaria per realizzare opere analoghe, oggetto di acquisizione gratuita al patrimonio comunale in ipotesi di inottemperanza, non costituisce motivo di illegittimità dell'ordinanza di demolizione, atteso che tale indicazione rappresenta piuttosto un presupposto accertativo ai fini della distinta misura sanzionatoria dell'acquisizione. Infine, l'eventuale sanabilità delle opere è subordinata alla presentazione della domanda d'accertamento di conformità ex art. 36 d.P.R. 380/2001, allo stato non documentata.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/02/2023

N. 01584/2023REG.PROV.COLL.

N. 05604/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5604 del 2017, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via XX Settembre 3;

contro

Comune di Massa Lubrense, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Sesta) n. 00105/2017, resa tra le parti, concernente ordinanza n. 388/09, prot. n. 22476 del 20 agosto 2009, notificata il 26 agosto 2009, emessa dal Responsabile dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Massa Lubrense con la quale veniva ingiunto al ricorrente di "dem…

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