Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25419 del 17 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25419PEN

Massima

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Le dichiarazioni offensive attribuite all'indagato, contenute in un atto prodotto nell'ambito di una causa civile, sono scriminate ai sensi dell'articolo 598 del codice penale, in quanto pertinenti all'azione giudiziaria esperita, anche se possono risultare lesive della reputazione della persona offesa. L'opposizione all'archiviazione è inammissibile se non contiene l'indicazione di nuovi mezzi di prova pertinenti all'oggetto dell'indagine, essendo condizione di ammissibilità la deduzione di nuovi temi di prova, non essendo sufficiente la mera riproposizione delle tesi giuridiche già esposte in querela. Il giudice, pertanto, legittimamente dispone l'archiviazione del procedimento, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso il decreto del 24/11/2015 del GIP del Tribunale di Nocera Inferiore;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS) per articolo 368 cod. pen.;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in camera di consiglio la relazione del consigliere, dott. O. Villoni;
lette le note scritte del pubblico ministero in persona del sostituto RG., dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dell'impugnazione.

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