Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione all'associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, all'evasione fiscale e al riciclaggio dei proventi illeciti, può essere desunta dalla prova della stabile e volontaria compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio criminoso, anche attraverso il contributo tecnico-professionale fornito per il conseguimento degli scopi illeciti, pur in assenza di specifici atti esecutivi dei singoli reati-fine, purché vi sia la consapevolezza e la volontà di cooperare in modo duraturo con l'organizzazione per realizzarne il programma criminoso. Il dolo della partecipazione associativa non richiede la dimostrazione della consapevolezza di contribuire all'intera attività del sodalizio, essendo sufficiente la coscienza e la volontà di apportare il proprio contributo causale alla realizzazione di una parte del programma criminoso. Ai fini della configurabilità del reato di truffa aggravata in danno dello Stato, è sufficiente la prova dell'utilizzo di artifici e raggiri idonei a indurre in errore l'amministrazione finanziaria e a cagionare un ingiusto profitto, senza che sia necessario l'atto di disposizione patrimoniale da parte dello Stato, essendo sufficiente il mancato versamento delle imposte dovute.