Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43321 del 24 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:43321PEN

Massima

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Il delitto di rapina aggravata si configura quando la condotta dell'agente, anche attraverso la sola presenza di altre persone, risulta idonea a elidere o diminuire la capacità di resistenza della vittima, determinando in essa la percezione di una minaccia concreta e attuale, a prescindere dall'effettivo ruolo svolto dai concorrenti. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla finalità di conseguire un'utilità patrimoniale, anche se l'agente non abbia avuto un ruolo attivo nella sottrazione del bene, essendo sufficiente la consapevolezza e volontà di partecipare all'azione delittuosa. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, ivi compreso l'accertamento dell'elemento psicologico, rientra nel merito della decisione e non può essere sindacata in sede di legittimità, se la motivazione appare logica, coerente e immune da vizi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Mari - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IA. DA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7672/2007 CORTE APPELLO di ROMA, del 10/12/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

udito il P.G. in persona del Dott. FRATICELLI Mario che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

La Corte di appello di Roma, con se…

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