Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36524 del 10 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36524PEN

Massima

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Il coinvolgimento di più soggetti in attività illecite, anche se legati da vincoli familiari, può integrare il reato di associazione per delinquere qualora emerga una struttura organizzativa autonoma e consolidata, con ruoli e compiti definiti, finalizzata alla commissione di una pluralità di reati. A tal fine, non è necessario che tutti i partecipi siano coinvolti in ogni singolo episodio criminoso, essendo sufficiente che ciascuno svolga un ruolo funzionale al perseguimento degli scopi dell'associazione. La prova dell'esistenza dell'associazione può desumersi anche da elementi indiziari, come le conversazioni intercettate che rivelino una gestione unitaria e coordinata delle attività illecite, l'utilizzo di un linguaggio criptico, la reiterazione di condotte delittuose e la disponibilità di mezzi e risorse comuni. Inoltre, il fatto che alcuni membri dell'associazione si limitino a custodire la refurtiva, senza partecipare direttamente alla sua commercializzazione, non esclude la loro responsabilità per il reato associativo, in quanto tale condotta può comunque ritenersi funzionale agli scopi dell'organizzazione criminale. Pertanto, la valutazione complessiva degli elementi di prova, anche se non tutti direttamente riferibili a ciascun imputato, può giustificare il riconoscimento della sussistenza del reato di associazione per delinquere, laddove emerga un vincolo associativo stabile e duraturo, con ruoli e compiti definiti, finalizzato alla realizzazione di una pluralità di reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. FA. N. IL (OMESSO);

2) CA. RO. N. IL (OMESSO);

3) CA. CO. N. IL (OMESSO);

4) PA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 333/2011 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 05/05/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. SELVAGGI Eugenio per il rigetto dei ricorsi;

uditi i difensori avv. …

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