Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24545 del 20 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24545PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella compiuta dai giudici di merito, purché questi ultimi abbiano esaminato tutti gli elementi a loro disposizione, fornito una risposta esaustiva e convincente alle deduzioni delle parti, e applicato correttamente le regole della logica, le massime di comune esperienza e i criteri legali dettati in tema di valutazione delle prove. Il vizio di motivazione denunciabile in cassazione non può consistere nella mera deduzione di una valutazione del contesto probatorio ritenuta dal ricorrente più adeguata, ma deve essere volto a censurare l'inesistenza di un plausibile e coerente apparato argomentativo a sostegno della scelta operata in dispositivo dal giudicante. Pertanto, il giudice di legittimità non può riesaminare il merito della valutazione probatoria effettuata dai giudici di merito, salvo che non emerga l'illogicità o l'irrazionalità della motivazione, ovvero l'omissione di elementi decisivi per la ricostruzione del fatto. Inoltre, la mancata tempestiva denuncia di un reato da parte della persona offesa non inficia necessariamente la credibilità della stessa, atteso che il ritardo può essere giustificato dal tempo necessario per collegare i diversi elementi a sua conoscenza e assumere la responsabilità di denunciare il fatto. Infine, il giudice di merito può ritenere sussistente il reato di minaccia sulla base di una valutazione complessiva delle dichiarazioni rese dalla persona offesa, senza che sia necessario un puntuale riscontro delle singole espressioni utilizzate dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. D'ISA Claud - rel. Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. VITELLI CASELLA Luca - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. CE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 573/2003 CORTE APPELLO di CAGLIARI, del 09/07/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CLAUDIO D'ISA;

udito il P.G. in persona del Dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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