Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 42289 del 15 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42289PEN

Massima

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Il reato di detenzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-quater c.p. si prescrive in sette anni e sei mesi dalla commissione del fatto, essendo tale termine di prescrizione applicabile anche nel caso di riqualificazione del reato in sede di appello dalla più grave ipotesi di cui all'art. 600-ter c.p. Pertanto, quando il termine di prescrizione risulta essere decorso prima dell'emissione della sentenza di appello, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, senza poter procedere ad una pronuncia di assoluzione nel merito ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 2, in assenza di una evidente insussistenza del fatto. La confisca del materiale pedopornografico sequestrato deve comunque essere confermata, in quanto trattasi di corpo del reato ai sensi dell'art. 240 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandr - rel. Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 4/3/2016 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.
FATTO E DIRITTO
1. Con sentenza del 4.3.2016 la Corte di appello di Milano, in sede di rinvio, in parziale riforma…

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