Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10408 del 8 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10408PEN

Massima

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Il giudice della prevenzione, nell'applicare misure di prevenzione personali nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso, è gravato da un onere motivazionale specifico che deve tenere conto della portata proiettiva degli indici di pericolosità, ma anche di ogni altro elemento, come il decorso del tempo e lo stato detentivo, che possa aver inciso sull'attualità della pericolosità sociale del proposto. Solo nel caso di soggetto partecipe a consorterie criminali, l'onere motivazionale è agevolato da una presunzione semplice di stabilità del vincolo associativo, la cui validità deve tuttavia essere verificata alla luce degli specifici elementi di fatto desumibili dal caso concreto e non può costituire l'unico fondamento dell'accertamento dell'attualità della pericolosità. Pertanto, il giudice della prevenzione deve adeguatamente motivare in ordine all'attualità della pericolosità sociale del proposto, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, tra cui assumono particolare rilievo l'eventuale disgregazione del sodalizio criminale di riferimento e il decorso del periodo detentivo, che possono aver inciso sulla capacità delinquenziale del soggetto, depotenziandone la pericolosità attuale. In assenza di tali elementi, il giudice deve altresì valorizzare eventuali indicatori positivi circa il fallimento del trattamento rieducativo, quali condotte antisociali in carcere o contatti illeciti con sodali durante la detenzione, al fine di sostenere il giudizio di persistente pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 06/03/2018 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BORRELLI PAOLA;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO ROBERTO, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il decreto sub iudice e' stato emesso dalla Corte di appello di Napoli, che ha confermato quello del locale Tribunale con il quale era stata applicata a (OMISSIS) la misura di pre…

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