Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32538 del 9 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:32538PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in attività illecite riconducibili ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunto anche da dichiarazioni di collaboratori di giustizia appartenenti a sodalizi contrapposti, purché sorrette da elementi di riscontro oggettivi, quali l'intervento minatorio del capo cosca in episodi di usura ed estorsione, nonché la modalità intimidatoria e la finalità di imporre il controllo mafioso su attività economiche. In tali casi, le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, pur avendo origine nell'indagato, non sono prive di valore probatorio, in quanto l'affiliazione mafiosa può essere desunta dal complesso degli elementi di prova, anche indiziari, che dimostrino il coinvolgimento del soggetto in condotte tipiche dell'associazione criminale, a prescindere dalla fonte diretta delle informazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Consigliere

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ZA. FR., n. (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa il giorno 10.10.2006 dal Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del Consigliere Dott. CORTESE ARTURO;

udito il Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MURA Antonio, che ha concluso per il rigetto di ricorso;

udito il difensore Avv. MANAGO&#…

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