Il ricorso per cassazione proposto personalmente da un soggetto non legittimato, in assenza di sottoscrizione da parte di un difensore, deve essere dichiarato inammissibile ai sensi dell'art. 591, comma 1, lett. a), c.p.p., in applicazione dell'art. 610, comma 5-bis, c.p.p., introdotto dalla L. n. 103/2017, art. 1, comma 62, applicabile ratione temporis. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle Ammende, non essendo esclusa la ricorrenza dell'ipotesi della colpa nella proposizione dell'impugnazione, in applicazione del principio affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 186/2000. Il ricorso per cassazione proposto personalmente da un soggetto non legittimato, in assenza di sottoscrizione da parte di un difensore, deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle Ammende, in applicazione della normativa vigente e dei principi giurisprudenziali in materia.