Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46677 del 3 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:46677PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione aggravata ai sensi della legge n. 203 del 1991, art. 7, commesso da un soggetto appartenente a un'organizzazione mafiosa, è integrato dalla condotta di minaccia e intimidazione posta in essere al fine di sottoporre la vittima in una situazione di timorosa soggezione, anche qualora la stessa sia consapevole della presenza delle forze dell'ordine, in quanto tale consapevolezza non fa venir meno la sussistenza dei requisiti richiesti dalla norma. In tali casi, la sussistenza delle esigenze cautelari è presunta dalla contestazione dell'aggravante di cui alla legge n. 203 del 1991, art. 7 e dall'appartenenza dell'indagato a una riconosciuta famiglia mafiosa, salvo prova positiva della loro insussistenza. I gravi indizi di colpevolezza, ai fini dell'emissione di una misura cautelare personale, devono essere valutati sulla base di un quadro probatorio complessivo, anche indiziario, che consenta di prevedere, attraverso il prosieguo delle indagini, la dimostrazione della responsabilità dell'indagato, fondando una qualificata probabilità di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo Presidente del 24/11/2 -

Dott. GIORDANO Umberto Consigliere SENTE -

Dott. ROMBOLA' Marcello Consigliere N. 3 -

Dott. BONITO Francesco M.S. rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. CASSANO Margherita Consigliere N. 34229/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. NA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 287/2009 TRIB. LIBERTA' di CALTAMSSETTA, del 16/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO Francesco Maria Silvio;

sentite le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso…

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