Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 25201 del 11 giugno 2003

ECLI:IT:CASS:2003:25201PEN

Massima

Massima ufficiale
Quando a norma dell'art. 64 del D.L.vo n. 274 del 28 agosto 2000, il reato di competenza del giudice di pace sia giudicato — in virtù della prorogatio iurisditionis — dal giudice superiore, il beneficio della sospensione condizionale della pena non può essere concesso, applicandosi in tal caso, per effetto del richiamo contenuto nell'art. 63 del titolo II del suddetto decreto, la previsione ostativa di cui all'art. 60 del D.L.vo cit. (Nell'affermare tale principio la Corte ha osservato che a differenti conclusioni deve invece giungersi laddove il reato di competenza del giudice di pace sia giudicato dal giudice superiore per motivi di connessione, sul rilievo che il beneficio deve riguardare l'intera pronuncia).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
QUARTA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
MARIANO BATTISTI - PRESIDENTE
CARLO G. BRUSCO - CONSIGLIERE
SILVANA IACOPINO - CONSIGLIERE
ALFONSO CHILIBERTI - CONSIGLIERE
LUISA BIANCHI - CONSIGLIERE
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso la Corte d'Appello di L'Aquila avverso la sentenza in data 8.3.2002 del Tribunale di Lanciano resa nei confronti di CANU GIOVANNINO;
sentita la relazione fatta dal Consigliere CHILIBERTI ALFONSO;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del dr. Mario Iannelli, che ha chiesto annullarsi con rinvio la sentenza in ordine alla concessione della sospensione condizionale della pena ed alla mancata applicazione della sanzione amministrativa accessoria;
uditi i difensori Avv.
FATTO E DIRITTO
Con atto del 15.4.2002 il Procuratore della Repub…

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