Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12633 del 18 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12633PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel verificare la legittimità di un'ordinanza cautelare emessa in sede di riesame, deve limitarsi a controllare la congruenza delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, senza poter entrare nel merito della ricostruzione dei fatti, valutare l'attendibilità delle fonti o la rilevanza dei dati probatori, né considerare le caratteristiche soggettive delle persone indagate, compreso l'apprezzamento delle esigenze cautelari e delle misure ritenute adeguate, essendo tali accertamenti di esclusiva competenza del giudice che ha applicato la misura cautelare e del tribunale del riesame. Inoltre, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza emessa in sede di appello cautelare è proponibile solo per violazione di legge, non potendo essere dedotti con tale mezzo di impugnazione vizi della motivazione, quali la manifesta illogicità, separatamente previsti come motivo di ricorso. Pertanto, il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un'ordinanza cautelare, deve limitarsi a verificare che essa contenga l'esposizione delle ragioni giuridicamente significative che hanno sorretto la decisione e sia immune da illogicità evidenti, senza poter sindacare il merito della ricostruzione dei fatti e la valutazione delle esigenze cautelari, di competenza esclusiva del giudice a quo e del tribunale del riesame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. ROSI Elisabett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 653/2012 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 26/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSI Elisabetta;

lette le conclusioni del PG Dott. BAGLIONE Tindari che ha chiesto il rigetto.

RITENUTO IN FATTO

1. Il difensore di (OMISSIS), indagato del delitto di illecita detenzione di un quantitativo di hashish per circa due tonnellate e mezzo (dal quale risultano ricavabili 6.600.000 dosi) ha pro…

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