Il direttore responsabile di un quotidiano è tenuto a esercitare un controllo effettivo e diligente sul contenuto degli articoli pubblicati, anche quando l'articolo sia redatto da un capo redattore, al fine di verificare la veridicità delle notizie riportate e scongiurare la diffusione di informazioni lesive della reputazione altrui. Tale dovere di controllo non può essere delegato né attenuato in ragione dell'organizzazione interna della testata giornalistica, essendo il direttore responsabile in via diretta della correttezza delle pubblicazioni, a prescindere dalla struttura e dalle competenze assegnate ai singoli redattori. Pertanto, il direttore che ometta di svolgere un adeguato controllo sulla fondatezza delle informazioni diffamatorie contenute in un articolo, anche se redatto da un capo redattore, risponde del reato di omesso controllo ai sensi dell'art. 57 c.p. La scriminante dell'esercizio del diritto di cronaca, inoltre, non opera quando il giornalista non abbia verificato con la dovuta diligenza la veridicità delle notizie riportate, essendo irrilevante che egli si sia convinto in buona fede della loro corrispondenza al vero sulla base di informazioni parziali o inesatte. In tali casi, la condotta del giornalista integra il reato di diffamazione, non potendosi riconoscere l'esimente putativa del diritto di cronaca.