Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37389 del 23 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37389PEN

Massima

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Il giudice di merito può legittimamente fondare la propria decisione di condanna sulle dichiarazioni della persona offesa, previa verifica della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, senza necessità di riscontri estrinseci, salvo che non emergano manifeste contraddizioni. La valutazione della attendibilità della persona offesa rappresenta una questione di fatto rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di motivazione illogica o contraddittoria. Il ricorso per cassazione che si limiti a riproporre pedissequamente le censure già dedotte in appello, senza confutare specificamente le argomentazioni poste a fondamento del rigetto, è inammissibile per difetto di specificità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/10/2018 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere COSCIONI GIUSEPPE;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ROMANO GIULIO, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Bo…

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