Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7827 del 4 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:7827PEN

Massima

Il reato di truffa contrattuale si consuma nel momento in cui si realizza l'effettivo conseguimento del bene da parte dell'agente e la definitiva perdita dello stesso da parte del raggirato, e non già quando il soggetto passivo assume l'obbligazione della "datio" di un bene economico per effetto di artifici o raggiri. Pertanto, ai fini della determinazione della competenza territoriale, rileva il luogo in cui si è verificata la consegna del bene oggetto della truffa e non necessariamente il luogo in cui sono stati posti in essere gli artifici o i raggiri. Inoltre, trattandosi di reato istantaneo e di danno, esso si perfeziona nel momento in cui si realizza la "deminutio patrimonii" del soggetto passivo, con la conseguenza che, in assenza di cause di sospensione, il reato può estinguersi per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2020 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore, (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai motivi di ricorso e chiede…

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