Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24414 del 25 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24414PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni mobili può essere legittimamente disposto quando, sulla base di elementi indiziari, emerga il fondato sospetto che tali beni siano il frutto di un reato, anche in assenza di una piena prova della loro provenienza delittuosa, purché il possessore non fornisca una plausibile giustificazione circa la legittima acquisizione degli stessi. In tali casi, il sequestro risulta finalizzato all'accertamento della effettiva provenienza dei beni, in modo da consentire la ricostruzione del fatto reato e l'individuazione delle relative responsabilità. Pertanto, il requisito della riconducibilità della condotta accertata all'ipotesi astratta del delitto ipotizzato non è necessario ai fini della legittimità del sequestro probatorio, essendo sufficiente il fondato sospetto sulla provenienza delittuosa dei beni, non giustificata dal possessore. In tali casi, il sequestro è legittimo anche in assenza di una piena prova della commissione del reato, purché sussistano sufficienti elementi indiziari che rendano plausibile tale ipotesi e il possessore non fornisca una convincente spiegazione sulla legittima provenienza dei beni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ce. At. , n. (OMESSO);

avverso l'ordinanza del tribunale di ((omissis)) in data 3.3.2010;

Visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita in camera di consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Pubblico Ministero rappresentato dal s.p.g. Dr. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

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