Il giudice, in sede di convalida dell'arresto in flagranza di reato, può attribuire al fatto una qualificazione giuridica diversa da quella prospettata dal pubblico ministero, purché tale qualificazione sia coerente con il quadro normativo di riferimento e risulti motivata sulla base di una valutazione concreta degli elementi costitutivi del reato contestato. In particolare, il giudice può ritenere insussistenti i presupposti per la convalida dell'arresto qualora ritenga che la condotta, pur astrattamente riconducibile al reato ipotizzato dal pubblico ministero, non integri effettivamente gli elementi costitutivi dello stesso, come nel caso in cui manchi il requisito del pericolo per la salute pubblica, richiesto per la configurabilità di taluni reati in materia di farmaci. Tale valutazione rientra nei poteri di controllo del giudice in sede di convalida, senza che ciò implichi un anticipato giudizio di merito sulla sussistenza del reato, essendo sufficiente l'accertamento della legittimità dell'arresto operato dalla polizia giudiziaria.