Il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato può essere legittimamente disposto dall'Amministrazione competente qualora lo straniero sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per reati di particolare gravità, come quelli previsti dall'art. 572 c.p. in ambito familiare, in quanto tali condotte sono considerate ostative alla titolarità del titolo di soggiorno ai sensi dell'art. 18-bis, comma 4-bis, del D.Lgs. n. 286/1998. In tali ipotesi, l'Amministrazione, nel bilanciare gli opposti interessi, può legittimamente dare prevalenza alle esigenze di mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica rispetto alla situazione familiare e lavorativa dello straniero, anche in presenza di figli minori affidati all'altro genitore, in considerazione della particolare gravità dei reati commessi. Il provvedimento di diniego, pertanto, non palesa evidenti profili di incongruità o irragionevolezza, risultando conforme alla disciplina normativa vigente.