Il silenzio serbato dalla Soprintendenza sul rilascio dell'autorizzazione paesaggistica non determina la formazione del silenzio-assenso di cui all'art. 17-bis della legge n. 241/1990, in quanto il procedimento per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria, ai sensi dell'art. 167, commi 4 e 5, del d.lgs. n. 42/2004, non rientra nell'ambito di applicazione di tale istituto di semplificazione procedimentale. Ciò in quanto il silenzio-assenso di cui all'art. 17-bis si colloca in una fase procedimentale anteriore alla decisione finale, nella parte finale dell'istruttoria, riguardando i rapporti tra pubbliche amministrazioni coinvolte a vario titolo nel percorso istruttorio e decisorio, mentre l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria richiede un apprezzamento di carattere specialistico da parte della Soprintendenza, con priorità dell'attività valutativa delle esigenze paesaggistiche rispetto a quelle di semplificazione ed accelerazione. Inoltre, quando si tratti di opere già realizzate e si verta in tema di procedimento ex art. 36 del d.P.R. n. 380/2001, con richiesta di accertamento di compatibilità postuma, opera la disposizione di carattere generale dell'art. 167, comma 5, del d.lgs. n. 42/2004, che prevede termini perentori per la pronuncia della Soprintendenza, la cui inosservanza comporta la possibilità per l'interessato di proporre ricorso per contestare l'illegittimo silenzio-inadempimento dell'organo statale, senza che possa ritenersi applicabile il meccanismo di semplificazione di cui all'art. 17-bis della legge n. 241/1990.