Cassazione penale Sez. III sentenza n. 811 del 13 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:811PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione può essere configurato anche in assenza di una struttura organizzativa rigidamente gerarchica, essendo sufficiente la presenza di un vincolo associativo tra più persone che, in modo coordinato e continuativo, si adoperino per il reclutamento, il favoreggiamento e lo sfruttamento di numerose donne che si prostituiscono. L'accertamento della sussistenza di tale vincolo associativo, nonché della sua finalità delittuosa, può fondarsi su un complesso di elementi probatori, quali intercettazioni, attività di appostamento e testimonianze, che consentano di ricostruire in modo organico e coerente l'esistenza di un programma criminoso comune e la sua concreta realizzazione. La mancata contestazione specifica e puntuale di tali elementi probatori da parte degli imputati, limitandosi a generiche confutazioni, non consente di superare la valutazione complessiva operata dai giudici di merito, la quale, se sorretta da adeguata e congrua motivazione, non può essere censurata in sede di legittimità. Inoltre, la dichiarazione di latitanza degli imputati, consapevolmente sottrattisi all'esecuzione di un provvedimento cautelare di cui erano edotti, integra il presupposto per l'emanazione di tale provvedimento, non potendo essere superata dalla mera disponibilità degli stessi a rendere interrogatorio, se non in Italia, per il "rischio di venire arrestati e trattenuti illegittimamente in carcere". Infine, la mancata eccezione tempestiva delle nullità concernenti la fase delle indagini preliminari, come l'omesso avviso all'indagato della conclusione delle stesse, comporta la loro inammissibilità, trattandosi di nullità a regime intermedio non rilevabili d'ufficio oltre il termine previsto dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. AN. MA., N. IL (OMESSO);

2) RO. IN. RU., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 04/04/2008 TRIBUNALE di COMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SQUASSONI CLAUDIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. BASSO…

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