Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Fallimento Valore S.p.A. in liquidazione contro il Comune di Lucca, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'annullamento d'ufficio di un piano attuativo adottato dall'amministrazione comunale è legittimo qualora emerga un contrasto non sanabile tra il piano attuativo e le previsioni del Piano Strutturale, in quanto quest'ultimo, essendo lo strumento di indirizzo programmatico che detta le linee generali e i principi ispiratori della pianificazione urbanistica comunale, prevale gerarchicamente sul Regolamento Urbanistico. Pertanto, una volta che l'amministrazione constati tale difformità, è tenuta a intervenire in autotutela per annullare l'atto di adozione del piano attuativo, restando la tutela dell'affidamento del privato affidata a strumenti diversi dall'annullamento. 2. La mera adozione di un piano attuativo, in assenza della sua definitiva approvazione e convenzionamento, non genera in capo al privato un affidamento qualificato tutelabile, essendo configurabile solo una generica aspettativa al mantenimento della destinazione urbanistica gradita, rispetto alla quale l'amministrazione conserva ampia discrezionalità, potendo apportare anche modificazioni "peggiorative". 3. L'obbligo di ripubblicazione del piano a seguito di modifiche introdotte in sede di approvazione provinciale o regionale sussiste solo per le modifiche facoltative o concordate che superino il limite di rispetto dei canoni guida del piano adottato, mentre per le modifiche obbligatorie, essendo il loro carattere dovuto, non sorge tale obbligo. 4. La previsione normativa di decadenza delle previsioni di un piano attuativo di iniziativa privata, qualora entro cinque anni non sia stata stipulata la relativa convenzione ovvero i proponenti non abbiano formato un valido atto unilaterale d'obbligo a favore del comune, non contrasta con i principi costituzionali di tutela della proprietà e dell'iniziativa privata, in quanto risponde all'interesse pubblico a che prescrizioni conformative come quelle contenute nei piani di iniziativa privata non conservino a tempo indeterminato la propria efficacia, vincolando la potestà di governo del territorio dell'ente locale.