Consiglio di Stato sentenza n. 3151 del 2012

ECLI:IT:CDS:2012:3151SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento in autotutela di un titolo edilizio (permesso di costruire) è legittimo anche in assenza di una puntuale motivazione circa la sussistenza di un preminente interesse pubblico, qualora risulti che il rilascio del titolo sia stato determinato da una erronea o insufficiente rappresentazione dei fatti da parte del privato richiedente, in ragione della sua negligenza o mancanza di buona fede. In tali casi, infatti, non è necessaria una comparazione tra l'interesse pubblico all'annullamento e l'interesse privato consolidatosi, atteso che il comportamento negligente o non diligente del privato esclude la possibilità di invocare un legittimo affidamento sulla validità del titolo edilizio. L'Amministrazione può, pertanto, procedere all'annullamento d'ufficio del titolo edilizio, senza dover effettuare una ponderazione degli interessi contrapposti, quando risulti che il rilascio del titolo sia stato determinato da una erronea o insufficiente rappresentazione dei fatti da parte del privato, non importa se per colpa o per dolo, che abbia indotto in errore l'Amministrazione. Ciò in quanto, in tali ipotesi, il privato non può invocare alcun legittimo affidamento sulla validità del titolo edilizio, essendo venuta meno la buona fede che costituisce il presupposto per la tutela dell'affidamento. L'annullamento d'ufficio del titolo edilizio, in tali casi, non richiede, pertanto, una puntuale motivazione circa la sussistenza di un preminente interesse pubblico, essendo sufficiente l'accertamento della carenza di buona fede del privato nella rappresentazione dei fatti all'Amministrazione.

Sentenza completa

N. 07745/2010
REG.RIC.

N. 03151/2012REG.PROV.COLL.

N. 07745/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7745 del 2010, proposto dalla:
sig.ra Donatella Maria Accetta, rappresentata e difesa dall'avv. Giovanni Serges, con domicilio eletto presso lo studio del predetto difensore, in Roma, via Vittorio Veneto, n. 7;

contro

il Comune di Capalbio, rappresentato e difeso dall'avv. Fabio Tavarelli, con domicilio eletto presso l’avv. Salvatore Piermartini in Roma, piazza Adriana, n. 11;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. Toscana - Sezione III^ - n. 2263 del 1° luglio 2010, resa tra le parti, concernente ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso di capannone agricolo abusivo;

V…

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