Il legale rappresentante di un'impresa alimentare risponde a titolo di colpa della detenzione o somministrazione di prodotti alimentari non conformi alla normativa igienica, in quanto su di lui ricadono le deficienze organizzative e la mancata vigilanza sull'operato del personale, salvo che il fatto illecito non appartenga in via esclusiva ai compiti di un preposto appositamente delegato in caso di organizzazione aziendale complessa. Il giudice non è tenuto a una motivazione analitica sulla determinazione della pena base e sull'applicazione delle circostanze, salvo che la pena inflitta non sia di gran lunga superiore alla misura edittale media; tuttavia, ove sia stata avanzata una specifica richiesta di applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., il giudice ha l'obbligo di pronunciarsi espressamente sul punto, pena l'annullamento parziale della sentenza.