Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32015 del 8 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:32015PEN

Massima

Il provvedimento cautelare personale perde efficacia e deve essere dichiarato inammissibile quando, successivamente alla sua adozione, interviene una pronuncia di condanna con pena sospesa che determina la cessazione della misura cautelare, in quanto viene meno l'interesse del ricorrente all'impugnazione del provvedimento cautelare. In tali casi, l'inammissibilità del ricorso non comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria, in quanto la sopravvenuta carenza di interesse esclude la responsabilità del ricorrente per le spese e la sanzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) RINUNCIANTE;

avverso l'ordinanza n. 116/2012 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 10/02/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. In data 10.2.2012 il Tribunale di Palermo, costituito ex articolo 310 c.p.p., decideva sull'…

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