Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13551 del 20 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13551PEN

Massima

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Il concorso nel reato di estorsione aggravata si configura quando il contributo del concorrente, pur non essendo essenziale alla realizzazione del fatto, risulta comunque rilevante e agevolativo, tale da dimostrare la consapevolezza dell'illiceità della condotta e la volontà di parteciparvi. A tal fine, il giudice può legittimamente fare ricorso a valutazioni di verosimiglianza e a massime di esperienza per escludere plausibili spiegazioni alternative e ritenere provato il dolo del concorrente, anche in assenza di una diretta percezione delle minacce da parte di quest'ultimo. Inoltre, il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento a precedenti condanne, alla violazione di misure cautelari e all'assenza di elementi positivi a favore dell'imputato, senza necessità di esaminare tutti i fattori dedotti dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS), d'ufficio;
avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano, terza sezione penale, n. 5805/2015, in data 03/03/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale Dott.ssa ((omissis)) che ha concluso chie…

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