Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39978 del 26 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39978PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere può essere sostituito con una misura meno afflittiva, come gli arresti domiciliari presso una struttura terapeutica, qualora il giudice accerti l'esistenza di esigenze di cura e recupero del soggetto tossicodipendente, anche in presenza di gravi reati commessi, purché non vi sia più un attuale pericolo di recidiva. In tal caso, la rinuncia al ricorso da parte del solo difensore, senza il consenso dell'imputato, non è sufficiente a determinare l'inammissibilità dell'impugnazione, in quanto l'interesse del ricorrente è venuto meno per il mutamento della sua posizione cautelare, non essendo più sottoposto alla misura più afflittiva del carcere. Pertanto, il giudice deve dichiarare inammissibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, senza condannare il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza ex articolo 310 c.p.p. in data 21/03/2013 del Tribunale di Napoli;

udita in camera di consiglio la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero in persona del sostituto P.G. dott. MURA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Con il ministero del difensore l'imputato (OMISSIS), tratto a giudizio in vinculis per risponder…

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